Rigenerazione territoriale

Domani si discute di rigenerazione dei territori montani in Toscana

Anbi lancia una campagna nazionale per le aree interne partendo dalla Toscana

Domani si discute di rigenerazione dei territori montani in Toscana

Un approfondimento sulle aree montane e sui problemi da affrontare: spopolamento, riduzione dei servizi e scarsità di risorse per la manutenzione e la prevenzione del dissesto. La campagna promossa da Anbi (Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue) ha inizio dalla Toscana, con l’obiettivo di riportare al centro dell’agenda politica e istituzionale le aree interne e marginali.

L’evento si terrà domani, 20 novembre (dalle ore 10), presso il Monastero di Camaldoli a Poppi (Arezzo). Il convegno, intitolato “Montagna in prima linea: gestione, conservazione, sfide climatiche”, è organizzato in collaborazione con il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, Anbi Toscana e Anbi Emilia Romagna.

“In Italia, oltre 13 milioni di persone, circa il 22,7% della popolazione, vivono nelle aree interne; di queste, quasi 9 milioni, il 14.7% degli abitanti, risiedono in aree montane – ha dichiarato Francesco Vincenzi, presidente di Anbi nazionale -. È fondamentale, quindi, garantire la manutenzione delle aree montane, poiché da essa dipende la salvaguardia dei territori a valle. In questo contesto, i Consorzi di bonifica hanno un ruolo cruciale, ma necessitano di politiche adeguate per mantenere la presenza umana nei territori montani”.

“Le esperienze che verranno presentate illustrano le strategie adottate dai Consorzi di bonifica e irrigazione per mantenere la presenza nei territori elevati, contribuendo non solo alla salvaguardia idrogeologica ma anche alla promozione dell’economia locale – ha aggiunto Massimo Gargano, direttore generale di Anbi –. Il convegno sulle aree montane e i suoi contributi segnano l’inizio della nostra campagna dedicata alle aree interne e marginali, un percorso che riteniamo imprescindibile per la sicurezza del Paese”.

“È significativo che questa campagna nazionale, focalizzata su buone pratiche e proposte tecniche, parta dalla Toscana – ha commentato Paolo Masetti, presidente di Anbi Toscana -. Le aree interne sono al centro della programmazione di Anbi Toscana e di tutti i Consorzi di Bonifica regionali: riconosciamo il valore strategico dei servizi ecosistemici, in particolare della montagna. Investire nelle aree interne significa garantire equilibrio e tutela per l’intero sistema idrografico, fino a valle”.

“La difesa del territorio, fulcro delle attività dei Consorzi di bonifica, non può prescindere dal presidio della montagna – ha affermato Fabio Zappalorti, direttore di Anbi Toscana -. Qui si determina una parte essenziale della sicurezza idraulica, della gestione delle risorse idriche e della tutela dell’ambiente. La nostra attenzione si manifesta attraverso progetti realizzati, oltre che con iniziative e studi in corso, per sottolineare l’importanza della tutela delle aree montane nelle scelte programmatiche istituzionali”.

“Le storie di chi ha scelto di rimanere raccontano il valore umano, ambientale e sociale delle nostre montagne – ha affermato Serena Stefani, presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno e vicepresidente di Anbi Toscana –. Investire nelle terre alte significa proteggere l’intero territorio, compreso il fondovalle. Qui si gioca una parte fondamentale della sicurezza idraulica e dell’equilibrio del paesaggio. Difendere la montagna significa sostenere comunità resilienti e garantire equilibrio lungo tutto il reticolo idrografico”.